“L’arte come fonte infinita di energia che alimenta cultura e idee”

20/10/2015

«Come azienda siciliana impegnata nel solare fotovoltaico residenziale – dice Nino Scimeca di Enersystems – siamo orgogliosi di contribuire a rendere visibile in Italia e nel mondo un frammento dell’immenso patrimonio artistico della nostra isola: crediamo infatti che l’arte, come l’energia rinnovabile, rappresenti una fonte infinita e sostenibile di energia pulita, che alimenta cultura e idee, generando così futuro e progresso. Riteniamo sia stata un’intuizione felice quella di far incontrare l’opera di Mattia Stomer con l’Esposizione Universale Milano 2015 – il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione – e con Vittorio Sgarbi. Volendo azzardare un parallelo con quanto teorizzato da Schopenhauer, ossia che “Il compito non è vedere quanto nessuno ha visto ancora, ma pensare quello che ancora nessuno ha pensato su ciò che tutti vedono”, siamo lieti di aver saputo e voluto cogliere il collegamento tra l’importante dipinto e il tema di Expo: un connubio che sposa il pieno gradimento del professore Sgarbi, confluendo nell’iniziativa culturale voluta affnché venisse riconosciuto diritto di cittadinanza nazionale e internazionale al patrimonio artistico della città di Caccamo, denominata dallo storico Inveges “La Cartagine siciliana”, che per la prima volta esce finalmente dai margini ristretti di un provincialismo esiziale. I miei ringraziamenti vanno alle autorità con cui mi sono interfacciato e che si sono impegnate a rilasciare in tempo utile tutte le autorizzazioni necessarie: Padre Giuseppe Calderone e il Cardinale Romeo, la Soprintendente Volpes e l’Assessore Regionale Purpura».
«L’idea che il nostro tempo sia il tempo delle connessioni, e che tutto sia in rete, consentendo di vedere le stesse immagini, essere collegati con il mondo, a New York come all’Isola delle Femmine – commenta Vittorio Sgarbi – è un luogo comune di una falsa idea di progresso. Sarebbe altrimenti impossibile spiegare come nel 1641, un grande pittore olandese, di indiscutibile magistero, e naturalmente internazionale, potesse lasciare una sua opera particolarmente impegnativa e pregevole a Caccamo, dopo avere lavorato per i prìncipi Alliata di Villafranca a Palermo. La pala con Sant’Isidoro di Caccamo è un’opera impegnativa, totalmente autografa, nella quale si manifesta una perfezionata conoscenza di Caravaggio – aggiunge il critico d’arte – arricchita da una rinnovata ricerca luministica. La pala di Sant’Isidoro è uno dei capolavori della pittura del Seicento, nato da una formidabile istanza estetica indfferente alle latitudini geografiche. Essa esprime un valore universale».
«Un momento importante per il nostro territorio – aggiunge padre Giuseppe Calderone, arciprete della Chiesa Madre di Caccamo, dove è custodita l’opera – perché avere riconosciuto da un’autorità nel campo dell’arte, qual è il professore Sgarbi, il valore di quest’opera, individuata come una delle più belle della storia artistica italiana, ci dà speranza sulla forza espressiva del patrimonio artico-monumentale della nostra città. Un momento che deve essere per noi da provocazione, e da incoraggiamento, per la costante valorizzazione dei beni siciliani, in grado di inserirsi in un circuito a carattere regionale non solo per la cultura ma anche per l’economia. Desidero ringraziare tutte le autorità che hanno consentito l’organizzazione dell’evento, nonché, per la fattiva sponsorizzazione, la Enersystems della famiglia Scimeca».